Per l’acquisto prima casa la legge sottolinea la possibilità di usufruire dell’anticipazione sul TFR. Un lavoratore dipendente – sia pubblico che privato, che ha svolto almeno 8 anni di regolare servizio presso lo stesso datore di lavoro – può infatti chiedere (soltanto una volta) che il trattamento di fine rapporto gli sia versato in anticipo, vale a dire prima della data di risoluzione del rapporto di lavoro, per particolari esigenze come ad esempio l’acquisto della prima casa. Il trattamento di fine rapporto (TFR) o liquidazione è la somma che viene corrisposta dal datore di lavoro al lavoratore al termine del rapporto di lavoro dipendente grazie all’accantonamento annuale di una quota della retribuzione comprese la tredicesima, la quattordicesima, ecc.
Va sottolineato che il datore di lavoro non è obbligato ad accettare la richiesta dell’anticipazione del TFR nel caso in cui l’azienda abbia un numero di dipendenti inferiori a 25 dipendenti. In ogni caso è bene valutare che in questo momento di particolare tensione economica, lo stesso datore di lavoro risulta talvolta impossibilitato ad erogare la somma richiesta.
La soluzione più idonea a soddisfare l’esigenza di liquidità e meno invasiva nei confronti del proprio datore di lavoro risulta la richiesta di un finanziamento tramite cessione del quinto garantito per legge.
Vantaggi:
1) No garanzie aggiuntive (ipoteche, firme di parenti ecc).
2) No valutazione situazione finanziaria del richiedente.
3) Durata personalizzabile fino a 10 anni.
4) Somme rilevanti con rate modeste (da 4.000 a 60.000 Euro circa).
5) Prestito garantito per legge e protetto da copertura assicurativa.
La Cessione del Quinto dello Stipendio, permette di ottenere una somma di denaro anche rilevante con una rata mensile contenuta, senza compromettere la tanto attesa liquidazione. Grazie a questa tipologia di finanziamento infatti si possono ottenere somme fino a € 60.000, ben oltre l’importo raggiungibile tramite l’anticipo di tfr (massimo il 70% del Tfr).
